Vizzini è un piccolo borgo situato nella zona sud orientale della Sicilia  ubicato su tre colli, “castello”, “maddalena” e “calvario”. Ha subito numerosissime egemonie che ne hanno fatto cambiare il nome di volta in volta: da “Bidi” a “bidini”, “bizini”, “vizini” e infine quello attuale “Vizzini”. Nel 1693 fu completamente distrutto e poi ricostruito a causa del terremoto disastroso. È grande il patrimonio storico artistico e culturale che essa offre, dagli stupendi edifici in stile barocco alle tortuose stradine in stile medievale e ovviamente ai luoghi narrati nelle famosissime opere dello scrittore verista Giovanni verga.

1° tappa: Piazza Umberto I°

Piazza Umberto I° è la piazza principale di Vizzini, in origine il suo nome recava “piazza San Ippolito”, dalla chiesa omonima annessa ad un convento di padri gesuiti. Di fronte abbiamo il municipio costruito in ordine neoclassico a 3 ordini architettonici.

2° Tappa: Chiesa di S.Antonio

 in via San. Antonio  abbiamo la chiesa omonima in cui si scorge un campanile curioso, alla sua destra un rudere che vi si appoggia è ciò che rimane di un’antica torre inserita nelle mura di fortificazione che cingeva la città prima del terremoto del 1693. La porta d’ingresso con arco a pieno centro è della seconda metà del XVI secolo. La chiesa era sede di una confraternita .

3° tappa: Chiesa Madre

 non abbiamo fonti attendibili riguardo  l’epoca certa della fondazione della “Chiesa madre”, è certo invece che fu fondata sull’antichissima casa giuratoria.  La composizione dei vari ordini architettonici è variegata:  il composito  nell’abside e nella prospettiva a sud;  il barocco nelle cappelle laterali . Il soffitto è in legno riccamente decorato di arabeschi in oro zecchino, segno di rimaneggiamenti  in epoche diverse. 

4° tappa: Chiesa della madonna del pericolo

la chiesa è piccolissima, a una sola navata e ha il prospetto del XVIII sec. restaurato nel 1837. A sinistra si trova una grotta con un altare sul quale abbiamo un dipinto( olio su tela) di mezza figura della Madonna col bambino Gesù. All’ingresso della grotta una lapide  cita “A PERICULUS CUNCTIS LIBERA NOS SEMPER VIRGO GLORIOSA ET BENEDICTA”. 

5° tappa: Basilica di San Giovanni Battista

La Basilica di San Giovanni Battista è la più grande chiesa di Vizzini e di tutta la diocesi di Caltagirone. Secondo alcune fonti la chiesa fu ingrandita nell’anno 1528 con il concorso dell’università di Vizzini che vi spese 40 once.  La struttura è stata costruita su materiale di riporto nonostante l’area fosse altamente sismica. All’interno, la basilica si presenta a croce latina a tre navate di tipo tardo rinascimentale . Nel fondo dell’abside troneggia l’organo in stile rococò . La bellissima custodia e l’organo ebbero principio nell’anno 1530 e furono portati a fine nel 1547. Altra memoria è un quadro del pittore Paladino del 1610.

6° Tappa: Chiesa di S.Agata

Costruita nel periodo angioino, prima del terremoto del 1693,presentava un alto campanile di forma quadrata, con l’interno a lumaca, tutto d’intaglio, costruito dalla mano dei Francesi al tempo di Carlo d’Angiò, prima del Vespro Siciliano. 
Dopo il terremoto essa venne ricostruita e fusa con la vicina chiesa di S. Pietro, costruita nel 1390 e anch’essa distrutta.  La chiesa, a tre navate, è decorata da stucchi, il suo elegante prospetto, di pietra intagliata, è ornato da lesene con capitelli. 

7° tappa: Museo dell'Immaginario Verghiano

 Il museo dell’immaginario Verghiano sito nel Palazzo settecentesco Trao Ventimiglia  che fu del dottor Gesualdo Costa, famoso medico chirurgo degli anni ’30  è all’interno del centro storico di Vizzini, luogo altamente significativo per la comprensione dell’opere verghiane in quanto (oltre che qualificarsi per significative presenze architettoniche medievali e tardo barocche) costituisce lo scenario concreto della quasi totalità delle opere del grande scrittore verista: una sorta di museo all’aperto, proiezione naturale del Museo stesso. Nel museo oltre ai tantissimi reperti dello scrittore si conserva la mostra fotografica “la segreta mania” con foto scattate e fatte proprio da Giovanni Verga. 

8° Tappa: Statua Giovanni Verga

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Statua dedicata all’illustre scrittore Giovanni Verga.

9° tappa: Vecchio borgo settecentesco

Abbandonato in seguito alla concia industriale, ai mutamenti economici e ai conflitti mondiali, questo antico borgo ormai disabitato conserva un fascino intatto, ancorché decadente. Case di pietra e mura sberciate, stradine che si inerpicano attorno alla collina, piante di sommacco, e fichi d’India a perdita d’occhio. In questi luoghi le parole di Verga trasudano da ogni crepa e i suoi personaggi sembrano occhieggiare da ogni uscio spalancato e sbilenco, quasi un set cinematografico naturale che non è sfuggito all’occhio di grandi registi come Franco Zeffirelli che nel 1981 lo scelse per l’opera-film “Cavalleria Rusticana” e a Gabriele Lavia che nel 1996 vi girò “La Lupa”

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